Arte e iperconnessione digitale: la collaborazione con Max Magaldi continua

In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla connessione social, c’è chi da il suo contributo all’arte in modo innovativo e del tutto originale per trasmettere importanti riflessioni sulla natura profonda dell’animo umano.

Come molti sapranno, siamo entusiasti di collaborare ormai da un anno, tramite sponsorizzazione tecnica, con l’artista Max Magaldi, ideatore di theVices#1: VAINGLORY, un’installazione composta da 130 device rigenerati forniti da Reapp. Tale creazione esplora la relazione tra tecnologia e comportamento umano, e denuncia il peccato capitale dell’esposizione di sé, nell’era dell’iperconnessione mediatica. L’opera è prodotta da The Goodness Factory, la quale si occupa di progettazione culturale, management musicale, comunicazione, e produzione. 

Nel contesto odierno, Reapp sceglie di distinguersi, non solo offrendo devices ricondizionati per un futuro più sostenibile, ma credendo fermamente nel potere dell'arte di risvegliare l'animo umano.

Siamo quindi lieti di annunciare la continuazione di questo progetto e della nostra collaborazione con Max Magaldi. Dopo le varie esposizioni che hanno avuto luogo a Longiano, Venezia, Roma, Gerace e Salerno, la scultura visiva e sonora approderà infatti al Bright festival di Firenze 2025.

Si tratta di un evento culturale che viene organizzato in Italia dal 2019, con lo scopo di favorire e promuovere le nuove tendenze della creatività digitale. Ciò avviene a livello internazionale con sessioni di studio, mostre e spettacoli realizzati in collaborazione con istituzioni, università, aziende leader del settore e artisti provenienti da tutto il mondo.

Reapp, leader nel mercato dei device ricondizionati, attraverso la collaborazione con Max Magaldi continua il suo percorso di “mecenatismo digitale” con un focus sull'economia circolare, la gen z e l'ambiente. La nostra sponsorizzazione tecnica all’opera di Max Magaldi, con cui da subito è nata una preziosa intesa, testimonia questa visione e il desiderio di rendere più umana la tecnologia.L’arte ci ricorda chi siamo e ci connette a un livello più profondo e nel caso di Vainglory propone una riflessione sulla tecnologia e sul nostro desiderio di apparire.

Condividi questo post