INTERVISTA PRESIDENTE FONDAZIONE PUBBLICITA’ PROGRESSO, ANDREA FARINET
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Il mercato del refurbished Apple, e in generale dei device ricondizionati, è in rapida crescita. Quali benefici economico-sociali vede nella diffusione di questi prodotti rispetto al paradigma “new-for-new”, sia in termini di accessibilità tecnologica sia di impatto ambientale?
Il mercato dei device ricondizionati, in particolare quello dei prodotti Apple refurbished, sta vivendo una crescita significativa sia in Italia che in Europa, trainato da una maggiore consapevolezza ambientale, dalla ricerca di risparmio e dall’evoluzione culturale che vede il ricondizionato non più come un ripiego, ma come una scelta consapevole e sostenibile.
Benefici economico-sociali
Accessibilità tecnologica
• I dispositivi ricondizionati permettono a un pubblico molto più ampio di accedere a tecnologie di fascia alta, come smartphone, tablet e computer Apple, a costi sensibilmente inferiori rispetto al nuovo: il risparmio medio per un device rigenerato si attesta intorno al 38%, con punte fino al 58% per gli smartphone. Questo abbattimento della barriera economica favorisce l’inclusione digitale, permettendo anche a famiglie a basso reddito, studenti e persone con disabilità di usufruire delle più recenti innovazioni tecnologiche.
• I prodotti ricondizionati mantengono spesso tutte le funzionalità di accessibilità dei dispositivi nuovi (lettori di schermo, comandi vocali, ingrandimento testo), rendendo la tecnologia più inclusiva e favorendo l’autonomia e la partecipazione sociale di persone con disabilità.
Impatto ambientale
• La produzione di un nuovo smartphone comporta un impatto ambientale notevole: ogni dispositivo genera in media tra 85 e 95 kg di CO₂ e consuma migliaia di litri d’acqua, con la maggior parte delle emissioni concentrate nella fase di produzione e trasporto. Scegliere un device ricondizionato riduce le emissioni di CO₂ fino all’80%, evitando l’immissione nell’ambiente di circa 68- 76 kg di CO₂ per ogni dispositivo acquistato.
• L’acquisto di prodotti ricondizionati contribuisce in modo diretto a ridurre i rifiuti elettronici (RAEE), una delle emergenze ambientali più gravi: la produzione globale di RAEE cresce cinque volte più rapidamente della capacità di riciclarli, e in Europa ogni abitante genera in media 17,6 kg di rifiuti elettronici all’anno. Estendere la vita utile dei dispositivi è, quindi, una delle strategie più efficaci per contenere questa crescita e promuovere un modello di economia circolare.
Sintesi dei vantaggi rispetto al paradigma “new-for-new”
• Maggiore accessibilità economica e sociale alla tecnologia, anche per le fasce più vulnerabili della popolazione.
• Riduzione significativa dell’impatto ambientale, sia in termini di emissioni di gas serra sia di produzione di rifiuti elettronici.
• Promozione di un modello di consumo più etico e sostenibile, in linea con i principi dell’economia circolare, che privilegia la riparazione, il riuso e la riduzione degli sprechi. In conclusione, la diffusione dei device ricondizionati rappresenta una risposta concreta e virtuosa alle sfide dell’accessibilità tecnologica e della sostenibilità ambientale, superando i limiti del paradigma “new-for-new” e contribuendo a una società più equa e responsabile.
Le terre rare necessarie per la produzione di componenti elettronici sono risorse critiche e scarsamente rinnovabili, che sono di interesse delle grandi potenze mondiali: il recupero e il riciclo nei cicli di vita dei dispositivi possono avere, quindi, un impatto sociale ed economico importante?
Il recupero e il riciclo delle terre rare dai dispositivi elettronici hanno un impatto sociale ed economico di primaria importanza, specialmente considerando la loro natura di risorse critiche e scarsamente rinnovabili.
Impatto economico
• Riduzione della dipendenza da paesi monopolisti: le terre rare sono fondamentali per la produzione di tecnologie avanzate e sono concentrate in pochi paesi, in particolare la Cina, che controlla gran parte dell’offerta globale. Il riciclo consente ai paesi consumatori, come quelli europei, di ridurre la dipendenza da fornitori esterni, rafforzando la sicurezza economica e industriale.
• Risparmio e valore economico: il valore complessivo delle terre rare presenti nei rifiuti elettronici globali supera i 14 miliardi di euro annui, rendendo il recupero una risorsa economica significativa. Investire in tecnologie di riciclo può ridurre i costi legati all’estrazione e al trasporto di materie prime vergini, oltre a creare nuove opportunità di lavoro e filiere industriali locali.
• Sostenibilità della transizione energetica e digitale: il riciclo di terre rare e altri minerali critici è indispensabile per la transizione energetica, poiché permette di ridurre la necessità di nuove miniere fino al 40% e di abbattere le emissioni di gas serra fino all’80% rispetto all’estrazione primaria.
Impatto sociale
Riduzione degli impatti ambientali e sanitari: L’estrazione primaria di terre rare comporta gravi rischi ambientali (deforestazione, inquinamento di suolo e acque, perdita di biodiversità) e sociali (condizioni di lavoro precarie, impatti sulla salute delle comunità locali, conflitti sociali). Il recupero dai RAEE (rifiuti elettronici) riduce questi impatti, rendendo più sostenibile l’intero ciclo di vita dei dispositivi elettronici.
• Nuove opportunità occupazionali: La creazione di filiere per il recupero e il riciclo di terre rare genera posti di lavoro qualificati nei settori della raccolta, trattamento e raffinazione dei materiali, favorendo l’innovazione e la crescita economica locale.
• Indipendenza strategica: L’adozione di strategie di economia circolare (riduzione, riutilizzo, riciclo) può consentire a regioni come l’Unione Europea di raggiungere una maggiore autosufficienza e resilienza nelle forniture di materie prime critiche, diminuendo la vulnerabilità a shock geopolitici e commerciali.
Sintesi
Il recupero e il riciclo delle terre rare sono strumenti chiave per garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale nella produzione di dispositivi elettronici. Queste pratiche riducono la dipendenza da risorse estere, abbassano i costi e l’impatto ambientale, creano occupazione e rafforzano la sicurezza strategica delle economie avanzate.
Guardando al futuro, come immagina l’evoluzione digitale legata ai dispositivi rigenerati e quali passi concreti servono per coniugare innovazione tecnologica e responsabilità ambientale, garantendo progresso e inclusione sociale?
L’evoluzione digitale legata ai dispositivi rigenerati si prospetta come un trend in forte espansione, destinato a diventare una componente centrale del mercato tecnologico globale entro il 2030, con un volume d’affari stimato intorno ai 144 miliardi di dollari. Questo sviluppo è guidato da una crescente consapevolezza ambientale, dalla necessità di accessibilità economica e dalla volontà di contrastare l’accumulo di rifiuti elettronici.
Visione futura dell’evoluzione digitale dei dispositivi rigenerati
• Diffusione e normalizzazione: I dispositivi ricondizionati diventeranno una scelta comune e riconosciuta per qualità e affidabilità, non più percepiti come “seconda scelta” ma come opzioni sostenibili e performanti, grazie a rigorosi controlli e garanzie estese.
• Integrazione con tecnologie avanzate: L’adozione di tecnologie come il 5G nei dispositivi rigenerati permetterà di coniugare innovazione e sostenibilità, offrendo accesso a connettività avanzata a costi contenuti e riducendo l’obsolescenza programmata.
• Economia circolare e riduzione dei rifiuti: L’allungamento del ciclo di vita dei prodotti contribuirà a ridurre drasticamente la quantità di rifiuti elettronici, stimata in crescita del 40% entro il 2030, promuovendo un modello di consumo più responsabile e circolare.
Passi concreti per coniugare innovazione, responsabilità ambientale, progresso e inclusione sociale
• Sviluppo di standard e certificazioni rigorose: per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti rigenerati, è fondamentale adottare protocolli di ricondizionamento certificati che assicurino performance pari al nuovo e una trasparenza completa verso i consumatori.
• Incentivi e politiche pubbliche: governi e istituzioni devono promuovere politiche di incentivazione per l’acquisto di dispositivi rigenerati e per il riciclo dei materiali, integrando queste pratiche nelle strategie di transizione ecologica e digitale.
• Educazione e sensibilizzazione dei consumatori: informare il pubblico sui benefici ambientali, economici e sociali del ricondizionato è cruciale per modificare le abitudini di consumo e favorire scelte consapevoli e sostenibili.
• Accessibilità e inclusione digitale: offrire dispositivi rigenerati a prezzi accessibili amplia l’accesso alla tecnologia, riducendo il digital divide e favorendo l’inclusione sociale di fasce di popolazione più vulnerabili.
• Innovazione tecnologica sostenibile: le aziende devono integrare il design per la riparabilità e la facilità di aggiornamento nei nuovi dispositivi, facilitando il ricondizionamento e il riuso, e investire in tecnologie di riciclo avanzate per recuperare materiali preziosi.
In sintesi, il futuro digitale dei dispositivi rigenerati si configura come un equilibrio virtuoso tra progresso tecnologico e responsabilità ambientale, in cui innovazione, economia circolare e inclusione sociale si integrano per costruire un modello di consumo più sostenibile e accessibile a tutti